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IL Marchio Enel si dà una scossa!

I cambiamenti che le imprese attuano al loro interno possono essere più o meno grandi, non tutti sono resi pubblici, a volte non conviene. Quando poi sono gruppi davvero importanti a dover gestire un cambiamento, allora diventa un’azione delicata che può provocare importanti ripercussioni, fino in borsa, con la conseguenza che può risentirne il valore stesso dell’azienda. In questo caso è il marchio ENEL a compiere un’azione di restyling davvero importante e che riguarderà tutti noi a lungo.

Nel momento in cui ci si prepara a novità di rilievo, pianificate con criterio, allora possono essere “festeggiate” con una evento pubblico, magari regalandosi un marchio nuovo: ENEL ha fatto proprio così con un’azione di rebranding presentando il nuovo marchio a Madrid.

MARCHIO PROFESSIONALE

 

Il gruppo multinazionale sotto la presidenza di Patrizia Grieco e del suo Amministratore delegato Francesco Starace, ha in atto un processo di sviluppo importante dettato dall’ultimo piano industriale. Ecco allora l’esigenza di sottolineare il nuovo corso aziendale con l’arrivo del nuovo marchio ENEL, proprio nuovo poiché non ha nulla a che vedere con il precedente. Niente restyling, si gira pagina.

marchio ENEL prima e dopo

Il risultato è un marchio che offre una dinamicità grafica piacevole. Nel video della presentazione il marchio è inizialmente fatto delle sole asticelle grigie che si animano lasciando delle scie colorate che vanno a formare la scritta Enel in vari colori. Di sicuro effetto, studiato per il significato che deve esprimere (cambiamento, movimento, energia, avanzamento, modernità…) di buon gusto e originale. L’originalità: nonostante la sua importanza nel fare branding, non sempre è rispettata, qui ci sono riusciti.

Per cui se la vostra impresa vuole trasmettere ai propri interlocutori un cambiamento forte, sarebbe il caso di prendere in considerazione un rinnovamento di immagine, se lo stanno facendo in tanti, un motivo c’é… Forse “chi si ferma è perduto”?

Ci potere giurare.

Keep calm ann make marketing.

Come vendere le scarpe a chi gira scalzo

Chi si occupa di marketing probabilmente conosce già la storiella dell’industriale calzaturiero di Hong Kong, che voleva studiare come vendere di più le sue scarpe. Il suo interesse in particolare era rivolto al mercato di una remota isola del Pacifico meridionale.
L’imprenditore invia nell’isola un acquisitore di ordini, il quale, dopo un rapido sopralluogo, invia un rapporto la cui conclusione è: “La gente da queste parti va in giro a piedi nudi.

Non esiste un mercato per le nostre calzature.” Per nulla convinto, l’industriale in questione spedisce nell’isola un venditore che, a sua volta, comunica: “Qui nessuno porta scarpe. Esiste un mercato fantastico!” Nel timore che il suo venditore si sia fatto impressionare dal vedere tanta gente priva di scarpe, l’imprenditore di Hong Kong invia questa volta un esperto di marketing.

Questi precede, secondo i principi della sua professione, a intervistare i notabili locali e un numero adeguato d’indigeni, elaborando quindi il seguente rapporto:

Gli indigeni non sono soliti portare scarpe. Tuttavia, andare in giro a piedi nudi comporta dei problemi, come ho cercato di spiegare al capo della tribù.

Egli si è dimostrato entusiasta, ritiene che il 70% della sua gente acquisterà un paio di scarpe al prezzo di 10 dollari. Noi potremmo vendere 6.000 paia di scarpe nel primo anno.

I costi per spedire e distribuire le scarpe nell’isola ammonterebbero a circa 6 dollari al paio. Potremmo quindi conseguire un margine complessivo di 20.000 dollari nel primo anno, il che significa un Roi (Return on investment, rendimento dell’investimento) del 20% superiore di cinque punti al nostro Roi normale, pari appunto al 16% Tutto ciò senza considerare i futuri guadagni che potremmo conseguire entrando in questo mercato. Raccomando quindi di procedere nell’operazione.

Come l’esempio pone in evidenza, un’efficace azione di marketing  implica un’accurata analisi delle opportunità di mercato, nonché  una valutazione degli aspetti economici e finanziari della strategia  che si intende adottare al fine di accertare se la stessa e coerente  con gli obiettivi di profittabilità dell’impresa.  La ricerca permette all’impresa di determinare in che misura  gli acquirenti dei vari mercati differiscono fra di loro in termini di  bisogni, percezioni e preferenze. Restando nel mercato delle calzature, le esigenze dei consumatori differiscono in modo sostanziale  a seconda del sesso, della conformazione fisica, degli usi prevalenti, della moda, e così via.

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I costi per spedire e distribuire le scarpe nell’isola ammonterebbero a circa 6 dollari al paio. Potremmo quindi conseguire un margine complessivo di 20.000 dollari nel primo anno, il che significa un Roi (Return on investment, rendimento dell’investimento) del 20% superiore di cinque punti al nostro Roi normale, pari appunto al 16% Tutto ciò senza considerare i futuri guadagni che potremmo conseguire entrando in questo mercato. Raccomando quindi di procedere nell’operazione.

Come l’esempio pone in evidenza, un’efficace azione di marketing implica un’accurata analisi delle opportunità di mercato, nonché una valutazione degli aspetti economici e finanziari della strategia che si intende adottare al fine di accertare se la stessa e coerente con gli obiettivi di profittabilità dell’impresa. La ricerca permette all’impresa di determinare in che misura gli acquirenti dei vari mercati differiscono fra di loro in termini di bisogni, percezioni e preferenze. Restando nel mercato delle calzature, le esigenze dei consumatori differiscono in modo sostanziale a seconda del sesso, della conformazione fisica, degli usi prevalenti, della moda, e così via.