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Tre tipi d’impresa, la tua che impresa è?

“Esistono tre tipi d’impresa: quelle che determinano gli eventi; quelle che assistono al loro manifestarsi; infine quelle che, quando gli eventi si sono manifestati, si domandano che cosa sia mai accaduto.”

La conoscenza di quanto accade intorno alla sfera dei nostri interessi è indispensabile per non essere colti di sorpresa dall’evoluzione dei mercati e per puntare alla crescita dell’impresa con il raggiungimento dei suoi obiettivi di marketing, sia a breve che a medio o lungo termine. Per fare questo naturalmente bisogna elaborare una strategia che porti risultati concreti con costi sostenibili, oggi più che mai. Il marketing mix è stato l’unico riferimento valido fino a qualche tempo fa, sulla base del quale si decidevano importanti spese pubblicitarie nel tentativo d’intercettare e coinvolgere un possibile futuro cliente. Oggi lo è solo in parte, possiamo tuttavia fare salve tutte le informazioni che questo ci ha lasciato per rielaborare un piano marketing aggiornato che non si occupi, come in passato, esclusivamente della comunicazione “above the line” (media classici come TV, RADIO e GIORNALI) ma sfruttando le nuove possibilità interattive per dialogare e comprendere meglio l’interlocutore, sia questo un consumatore finale (B2C) o una azienda cliente (B2B) e trasferire le informazioni raccolte sul prodotto, sul prezzo, sulla rete vendita e sulla comunicazione che andremo a realizzare. Naturalmente i due business necessitano un approccio completamente differente, a sua volta differente tra settore di business, per segmento di mercato, fino ad essere personalizzato ad ogni azienda, poiché le regole generali esistono e sono valide ma solo a patto che la loro applicazione tenga presente le necessità e le caratteristiche peculiari di ogni singola realtà alla quale ci rivolgiamo.

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investire nei periodi di crisi

Le imprese normalmente tendono a non investire in comunicazione, anzi a ridurne il budget poiché è il taglio di spesa più facile da eseguire. Quello che s’ignora così facendo è la “funzione anticiclica” che produce la comunicazione aziendale in questi periodi se l’investimento è ben fatto. Inoltre un incremento delle attività di marketing in periodi difficili producono vantaggi di tipo commerciale e d’immagine derivanti proprio dal fatto che molti competitor disinvestono riducendo la propria visibilità!

È il momento di guardare avanti.

Le imprese più attente sono convinte che nei momenti di crisi occorre incrementare gli sforzi puntando su precise strategie di attacco addirittura raddoppiando o triplicando gli investimenti concentrandosi sull’innovazione dei prodotti convinte che il vantaggio di andare controtendenza è il successo competitivo.

Chi anticipa la ripresa investendo in uno scenario nebbioso, terminata la crisi godrà di forti vantaggi sulla concorrenza. Le altre imprese si troveranno una volta finito il periodo di difficoltà a dover rincorrere i competitors  investendo più denaro insieme a un nutrito gruppo di imprese e distinguersi non sarà semplice.